VASSALLO ANTONIO
Nasce a Nizza il 24 ottobre 1894 e con la famiglia risiede a Tenda. Si forma in una scuola professionale in contabilità, organizzazione aziendale e tecniche bancarie. In collegio conosce don Orione, che stimò molto e che incontrò più volte. Vive l’esperienza della I Guerra mondiale, e viene insignito della Croce di Guerra al Valor Militare per essersi offerto volontario nell’azione di recupero dei compagni feriti sul campo.
Ritorna a San Dalmazzo di Tenda e poi a Ventimiglia, impiegato nella Banca Cassin. Si sposa nel 1919 con Marchisio Pierina e dalla loro unione nascono Liliana Virginia e Luigi, morto nel 1940 ad un anno di età. Si stabilisce con la famiglia a Boves nel 1932. Attiva nelle vicinanze diverse cave, produce piastrelle di alta qualità per l’esportazione e infine apre a Boves una fabbrica di mattoni refrattari. Intraprendente e competente nel lavoro, è sensibile alle problematiche sociali e attento e collaborativo con le opere benefiche del paese. Durante la guerra, nella grave crisi economica, non interrompe l’attività delle sue aziende per risparmiare ai suoi giovani operai l’esperienza della guerra. Compagno di missione del parroco per salvare il paese dalla rappresaglia, muore ucciso dai nazisti il 19 settembre 1943.
DON MARIO GHIBAUDO
Don Mario Ghibaudo nasce a Borgo San Dalmazzo il 18 gennaio 1920. Il giorno della Prima Comunione avverte la chiamata al sacerdozio ed entra nel seminario di Cuneo nell’ottobre 1929. Dotato di buona capacità intellettuale, vive con impegno e responsabilità la sua formazione, ama la musica e la montagna. Ordinato sacerdote il 19 giugno 1943, viene inviato come vice parroco a Boves. Nel suo cuore ci sono i giovani: quelli della parrocchia, quelli della caserma locale, quelli al fronte.
Nei giorni confusi dell’armistizio e della conseguente occupazione tedesca, si prende cura e consiglia i giovani del paese e della caserma lasciati senza direttiva e in pericolo di essere internati in Germania.
Il 19 settembre 1943, durante le ore della violenza, è in piazza: si prodiga per mettere tutti in salvo mentre, cosciente del grave pericolo, benedice ed assolve. Accompagna le orfanelle in salvo e, mentre sta trasportando su un carretto una signora anziana fuori dal paese, è colpito da una raffica di mitraglia, nel momento in cui si era fermato per assolvere un uomo ucciso da un soldato. Soccombe dopo una pugnalata sul petto.
DON GIUSEPPE BERNARDI
Don Giuseppe Bernardi nasce a Caraglio il 25 novembre 1897. A dieci anni entra nel seminario di Cuneo. La sua formazione è segnata dalla partecipazione in qualità di ausiliario alla Prima Guerra Mondiale (1917-1920). Ordinato sacerdote nel 1923, il 29 giugno 1938 inizia il suo ministero come parroco a Boves. Il suo stile è paterno ed autorevole, molto vicino alla gente e guida sicura sulla strada del Vangelo. Il 19 settembre 1943, giorno della prima strage nazifascista in Italia, a Boves si adopera per la salvezza del paese accettando, insieme ad Antonio Vassallo, la pericolosa mediazione tra il comando tedesco e i partigiani e poi condividendo da pastore la tragedia della sua gente: pregando, benedicendo ed esortando a mettersi in salvo. Crudele la sua morte: ucciso (o forse ferito) con arma da fuoco, il suo corpo è dato alle fiamme.